I wrote my thesis in LaTeX using the book class. The problem I'm facing is that in the PDF output I get extra white space between paragraphs. I think this is in order to distribute uniformly the text in the page, but it looks very bad.
I tried to provide a minimal working example, but since the problem is very content-dependent I had to include most of my stylesheet and the Introduction to the thesis to be able to reproduce the problem (not every package in the example might be useful, I just wanted to be sure nothing was missing). Sorry about that.
Code: Select all
Code, edit and compile here:
\documentclass[11pt,a4paper,twoside]{book}\usepackage[utf8]{inputenc}\usepackage[italian]{babel}\usepackage[babel]{csquotes}\usepackage[T1]{fontenc}\usepackage{amsmath}\usepackage{amsfonts}\usepackage{amsthm}\usepackage{amssymb}\usepackage{lmodern}\usepackage{mathrsfs}\usepackage{latexsym}\usepackage{fullpage}\usepackage{vmargin}\setmarginsrb{30mm}{30mm}{30mm}{20mm}{0pt}{0mm}{0pt}{15mm}\usepackage{fancyhdr}\fancyhf{}\renewcommand{\headrulewidth}{0pt}\usepackage{setspace}\doublespacing\pagestyle{fancy}\fancyfoot[LE,RO]{\thepage}\makeatletter\renewcommand\chapter{\if@openright\cleardoublepage\else\clearpage\fi\thispagestyle{fancy}%\global\@topnum\z@\@afterindentfalse\secdef\@chapter\@schapter}\makeatother\usepackage{emptypage}\usepackage[osf]{mathpazo}\usepackage[scaled=.95]{helvet}\begin{document}\chapter*{Introduzione}Il titolo di questa tesi, ``Definibilità e nozioni semantiche in Tarski'', contiene i due poli principali entro i quali ci muoveremo nelle prossime pagine: nostro intento sarà quello di analizzare da un punto di vista sia storico sia strettamente logico alcuni testi di Alfred Tarski, «un matematico (come del resto un logico, e forse una qualche sorta di filosofo)». La scelta dei testi è stata fatta a partire dal problema della definibilità come affrontato da Tarski, per comprendere ovviamente i loro contenuti, ma soprattutto le motivazioni e i problemi che hanno portato il loro autore a porre così grande enfasi, in tutta la sua produzione logica e matematica, sulla questione della definibilità. La tesi principale è infatti che le questioni di definibilità e le diverse prospettive con cui vengono affrontate sono fondamentali ma soprattutto illuminanti ai fini della comprensione dell'approccio tarskiano alla semantica, in buona parte perché è proprio in esse che si rintracciano le basi per i risultati più noti di Tarski, quelli appunto sulla semantica e sulla teoria dei modelli.Una precisazione prima di tutto: non è nostra intenzione proporre una panoramica completa sul tema della definibilità in generale (l'argomento non potrebbe certamente rientrare in queste poche pagine); cercheremo invece di concentrarci sulle nozioni e i problemi che più sono rilevanti per avvicinarsi in modo consapevole e storicamente corretto ai lavori di Tarski. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare il capitolo 1 all'introduzione dei concetti definizione e di definibilità, unitamente all'esposizione di alcuni problemi e risultati ad esse relativi, cercando il giusto equilibrio tra due prospettive: da un lato abbiamo seguito alcune tappe dell'evoluzione di problemi e metodi relativi alla definibilità, partendo da Aristotele e passando (tra gli altri) per Pascal, per i postulazionisti americani di inizio '900 e soprattutto per Peano e la sua scuola; dall'altro proponiamo ove necessario chiarificazioni di ordine concettuale anche da un punto di vista logico moderno, per permettere (a) di comprendere quali siano gli strumenti che Tarski aveva a disposizione trattando la definibilità e (b) mostrare come problemi, metodi e nozioni abbiano una \emph{storia}, che comincia con la loro formulazione tramite i mezzi e le prospettive disponibili al tempo e che, per alcuni di essi, arriva fino a noi con la loro formulazione attuale.Un esempio: il metodo di Padoa, uno degli argomenti che attraverserà tutto il nostro lavoro, sarà enunciato prima con le parole di Padoa medesimo e successivamente, ai fini di una sua migliore comprensione, in termini ``moderni'', per poi nei capitoli successivi vedere come questo metodo abbia portato ad ulteriori risultati, come quelli dello stesso Tarski e più tardi di Beth.